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Le storie e gli attanti
 
 
Il primo schema rappresenta l’eterodestinazione: un Destinatore affida un compito a un Destinatario, il quale si rende Soggetto dell’azione successiva: l’ottenimento dell’Oggetto. Il secondo schema rappresenta l’autodestinazione: Destinatore, Destinatario e Soggetto coincidono.
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«Quando di parla di oggetti di mancanza o di desiderio, quali ad esempio il nutrimento o l’oro, nell’ambito dei racconti folklorici, si tende a confondere le nozioni di oggetto e di valore […] Anche nella nostra società di oggi, quando qualcuno vuole comperare un’automobile, forse non vuole tanto un oggetto quanto un mezzo di spostamento rapido, un sostituto moderno del tappeto magico delle fiabe. Oppure quello che acquista è un po’ di prestigio sociale o un senso intimo di potenza. L’oggetto automobile non è altro allora che un pretesto, un luogo di investimento di valori, un “altrove” che media il rapporto del soggetto con se stesso».

(A.J. Greimas, Del senso 2, tr. it. p. 19).

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